“La paura non può essere senza speranza e la speranza senza paura.”- Spinoza – Etica -.
Il nostro linguaggio parla di paura quando aumenta la pressione per uno spavento: ““MI SENTO TREMARE LE VENE AI POLSI”.
Quando si dilatano le arterie e si ha un improvviso incremento della portata cardiaca : “HO UN TUFFO AL CUORE”.
Quando aumenta la sensibilità dei capillari a causa degli ormoni in circolo: “MI SI RIZZANO I CAPELLI”.
Quando l’aumento del cortisolo provoca un effetto sui muscoli della vescica e dello sfintere: “ME LA FACCIO ADDOSSO DALLA PAURA “.
Quando si rimane impietriti: “MI SI GELA IL SANGUE”.
E ancora: “LE GAMBE MI FANNO GIACOMO GIACOMO E STO SUDANDO FREDDO”.
Sono i modi di dire che raccontano come il nostro corpo risponde alle sollecitazioni fisiologiche della paura. Segnali a cui dobbiamo dare ascolto.
Maura Luperto