COMPETITIVO: sempre avanti non ammette sconfitte.
AUTORITARIO: decide tutto lui non ammette repliche .
SVALUTANTE: ti sminuisce continuamente.
ACCUSATORIO: sospetta di ogni tua azione.
La persona aggressiva ha generalmente un atteggiamento ipercritico che quasi sempre non dipende dalla situazione contingente. Sempre polemica e provocatoria è come se cercasse un riscatto per delusioni o torti subiti attraverso polemiche e imposizioni fastidiose miranti a farsi adorare senza mai essere criticata.
Se incontriamo una persona aggressiva e ci sentiamo spiazzati è bene essere consapevoli che la nostra sensazione di inadeguatezza dipende dal modo in cui le parole vengono espresse e dal significato che noi le attribuiamo. Se separiamo il contenuto da modo in cui viene riferito, ci renderemo conto che ciò che avvertiamo come minaccioso non è reale, ma immaginario. Quindi è inutile cercare di ribattere, facciamo solo il suo gioco dando importanza a qualcosa che non esiste, infatti se c’è lotta , la persona aggressiva si esalta. Se usiamo calma e diplomazia si smonta. Chi aggredisce spesso non è attento ai dettagli e si perde in un bicchier d’acqua.
E se quando sentiamo l’aggressività battiamo in ritirata vuol dire che stiamo vestendo i panni del “remissivo”, che spinto dalla paura di perdere l’affetto, abbassa la testa. Mai usare la fuga davanti agli accentratori. Cambiamo prospettiva perché non siamo noi la causa dei suoi scoppi. Anzi, la persona aggressiva non ci vede nemmeno, il suo è un automatismo che si innesca con chiunque. La causa è sempre la sua necessità di affermarsi. Allora vedremo queste persone non come forti e determinate, ma come condannati che non riescono a sottrarsi a ciò che li agita.
Maura Luperto