L’autostima non si presta, non si trascura e non viene dimenticata nelle tasche altrui. Tuttavia, continuiamo ad essere parte di una società che ha bisogno del rinforzo esterno per affermarsi e continuiamo a dire “sì” con una vocina timida quando dovremmo dire “no” con fermezza. Ci dimentichiamo, quasi senza rendercene conto, che poche cose sono letali come smettere di amare se stessi…
Dobbiamo ammetterlo, poche dimensioni psicologiche hanno suscitato tanto interesse, tante pubblicazioni e manuali nel mercato editoriale e della crescita personale come l’autostima. Gran parte di noi conosce concetti, terminologia, strategie e affinate tecniche diffuse da ormai rinomati guru che ci invitano a migliorare la nostra vita di tutti i giorni e a sviluppare il nostro potenziale.
Ma ci riusciamo davvero? Riusciamo realmente ad aumentare la nostra autostima? La verità è che non è così facile. Usciamo di casa dopo aver ripetuto davanti allo specchio frasi del tipo: “Mi voglio bene, sono in grado di fare qualsiasi cosa, niente e nessuno avrà la meglio su di me”.
In poco tempo, ci ritroviamo sulla casella di uscita dai circoli viziosi fatti di pensieri negativi. Ci troviamo a faccia a faccia con l’insicurezza, con la paura di ciò che diranno gli altri e dedichiamo le nostre azioni ad un’instancabile ricerca di approvazione da usare come ossigeno per far respirare momentaneamente la nostra autostima.
Non è facile e non lo è prima di tutto perché spesso abbiamo un’idea limitata di ciò che è l’autostima, perché no, non è sufficiente amare se stessi. È altrettanto importante migliorare e lavorare su dimensioni di base come la percezione della nostra stessa persona, così come sulle interazioni che coltiviamo con chi ci circonda.
Come avrete capito, in un complesso tessuto qual è la nostra identità sociale ed emotiva, ci sono tante cuciture che è necessario rinforzare o anche rinnovare. Vi invitiamo, quindi, a riflettere sulle seguenti strategie che vi proponiamo.
Il fatto di non sapersi “nutrire”, “prendere cura di sé”, “bastarsi” è una maledizione, una sorta di sortilegio che ci obbliga continuamente a commettere lo stesso errore, ad adottare lo stesso comportamento, a scavare la stessa fossa: cerchiamo negli altri quello che non offriamo a noi stessi.
Se iniziamo un progetto, ci aspettiamo che il partner, gli amici e la famiglia ci sostengano in ogni idea, speranza, obiettivo e proposta. Se non lo fanno, se valutano in maniera negativa qualunque aspetto, abbiamo la sensazione che in fondo vogliano solamente mandare all’aria i nostri piani. A quel punto, possiamo considerarlo un attacco personale.
A che genere di felicità possiamo aspirare con un approccio personale di questo tipo? Ad una felicità fatta di briciole, una felicità che dipende dagli altri e, se non ci danno affetto e certezze, ci ritroviamo ad essere tristi. Più che una felicità, è una condanna all’inferno.
Dobbiamo essere persone emotivamente autonome, individui che si percepiscono come coraggiosi, validi e degni di aspirare a qualsiasi meta, proposito o obiettivo. In questo modo, soltanto in questo modo, saremo in grado di trovare la parte positiva delle critiche.
L’abbiamo già anticipato all’inizio di questo articolo: c’è chi non esce di casa senza prima aver seguito un semplice rituale, quello di mettersi davanti allo specchio e di ripetersi frasi positive del tipo: “Mi voglio bene, posso fare qualsiasi cosa, sono bello, nessuno può farmi del male o sono una persona valida”.
È possibile che a più di una persona risulti utile questo rituale o formule simile, ma bisogna avere ben chiaro che queste espressioni generiche funzionano quasi sempre come “calorie vuote”. In altre parole, infondono coraggio per un periodo di tempo limitato, dopo poche ore svaniscono e, così, anche il loro effetto. Sono idee instabili, astratte, che difficilmente rievocano ricordi che fungano da vera motivazione.
Create delle affermazioni personali, intime, che tocchino ogni fibra del vostro essere, al punto di rivitalizzarla come la corda di un violino.
La scarsa autostima ci rende vulnerabili a molte “lesioni” psicologiche che possono verificarsi nella vita di tutti i giorni, siano esse di piccola o grande portata. Siamo meno resistenti alla frustrazione, al fallimento, le delusioni ci fanno più male, facciamo fatica a gestire l’ansia o lo stress.
Ci sono persone che, al fine di rafforzare la loro autostima, dicono a se stesse frasi di questo tipo: “Andrà tutto bene, avrò molto successo, otterrò questo, quello e qualsiasi altra cosa io voglia”.
Come già detto, i rinforzi di questo tipo hanno una batteria che non dura a lungo. Dobbiamo capire che quando ci troviamo davanti ad una persona dalla scarsa autostima, non serve a nulla alimentare false speranze, questa persona ha bisogno di convinzioni, di cose concrete, realiste e tangibili.
È necessario, quindi, imparare a “retro-alimentarsi” e in questo senso la cosa migliore da fare è focalizzare lo sguardo sulle proprie competenze, sui propri successi e sulle proprie abilità, in una prospettiva realista.
Ad esempio: “Sono bravo nelle questioni sociali. Ho ottenuto un buon punteggio all’università e ho le capacità per lavorare in quest’ambito. Non ho motivo di sentirmi insicuro perché ho adeguate competenze, non ha senso dubitare di me stesso. Non devo dubitare di me stesso. So quanto valgo e capisco che ho alte probabilità di ottenere quello che voglio, perché in passato ho già raggiunto vari traguardi e successi…”.
Come si può negare una cosa del genere? Da bambini ci hanno guidato, orientato e imposto la magia dell’elogio, dei complimenti, delle pacche sulle spalle o dello sguardo di approvazione. Ci hanno fatto diventare dipendenti dal riconoscimento e dall’approvazione altrui. Sappiamo, inoltre, che se non dovessimo ottenerli, la causa, ovviamente, risiede nei nostri irrimediabili difetti: perché siamo troppo brutti, troppo grezzi, troppo grassi, troppo timidi o troppo incapaci.
Poco a poco ci allontaniamo da noi stessi come se indossassimo la pelle di qualcun altro e non ci sentissimo a nostro agio, un corpo estraneo che odiamo e che ci ripugna.
La scarsa autostima ci relega nei confini della zona di comfort, nelle fondamenta dell’immobilità e nelle stanze buie della paura. Ci sussurra che è meglio non provare, non rischiare e non esplorare perché molto probabilmente finiremo per commettere un errore o falliremo davanti agli altri.
Dietro alla realtà e a tutto quello che ci circonda si nascondono cose, persone e situazioni davvero piacevoli che meritano di essere scoperte.
Le persone con scarsa autostima hanno una tendenza smisurata a razionalizzare qualsiasi cosa. “Se lo faccio, potrebbero pensare male, devo fare questo perché si rendano conto che ne sono capace”, “Questa cosa meglio evitarla perché potrei fallire, è meglio che stia zitto, che non dica quello che provo e che mi comporti come se non fosse successo nulla”.
Corriamo il rischio di assaporare la sensazione di dare la priorità a noi stessi, di considerarci la cosa più importante nella vita di tutti i giorni e di alimentarci come meritiamo, senza troppe catene, prigioni o reticenze.
Gli auto-elogi sono necessari e molto utili per aumentare la propria autostima. Tuttavia, bisogna fare attenzione a una piccola sfumatura: non dobbiamo concederci elogi alla leggera o in maniera esagerata, ma solo quando abbiamo fatto bene qualcosa, qualcosa di cui siamo davvero orgogliosi.
È possibile che nella vita di tutti i giorni dedichiate ogni sforzo, pensiero o energia possibile a ricompensare gli altri, ad aiutarli, a semplificare loro la vita, ad adattarvi ai loro programmi, alle loro aspettative, a ciò che vogliono da voi.
Questo stile di vita a lungo andare può regalarvi solo una cosa: la sofferenza.
Perciò, cari lettori, per migliorare l’autostima e iniziare a vedere dei cambiamenti reali in un mese, imparate a ricompensarvi ogni giorno in modi diversi:
In conclusione, siamo consapevoli del fatto che riparare e curare i frammenti di un’autostima ferita o spezzata richieda tempo. Tuttavia, un’impresa simile ha bisogno di due componenti fondamentali: la volontà e la perseveranza. Poco a poco, troverete una dimensione ideale in cui, attraverso le giuste distanze e la fiducia in voi stessi, potrete amarvi un po’ di più, senza paura, sensi di colpa o preoccupazioni. La strada per arrivare a questo punto è già di per sé molto importante e soddisfacente.
Source: lamenteemeravigliosa.it
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