Intavolare una conversazione può rivelarsi una vera e propria sfida, soprattutto per le persone più timide. Ci sono occasioni in cui vorremmo dare una buona impressione al nostro interlocutore, non annoiarlo ed evitare a tutti i costi di rimanere senza argomenti. Il tutto senza cadere in quei terribili silenzi imbarazzanti che sembrano durare un’eternità.
Saper conversare è una vera e propria arte. Esistono persone particolarmente eloquenti che sembrano avere un vero dono per la conversazione – riescono a tirare fuori argomenti su argomenti con una naturalezza spaventosa, come se avessero delle matrioske.
Per altre persone, fare conversazione risulta un po’ più difficile, e questo può portarle a pensare di essere poco interessanti o senza nulla da dire. Di conseguenza, possono provare panico all’idea di conoscere nuove persone, acquisendo, a loro volta, maggiori insicurezze. Ma non tutto è perduto. L’arte della conversazione può essere appresa con alcune semplici tecniche.
Le persone che fanno più fatica a mantenere una conversazione interessante sono di norma quelle che badano di più all’opinione degli altri. Non sono per forza meno interessanti o prive di esperienze da raccontare, piuttosto temono che quello che dicono possa essere etichettato come “assurdo” o “triviale”.
La realtà è che tendono a rimuginare troppo su quello che diranno, impostandosi parametri troppo alti: ogni idea sembrerà loro troppo poco interessante da raccontare e scarteranno argomento dopo argomento. Ed ecco che si ritrovano senza nulla da dire, prede dello stesso silenzio che temono.
Prima di passare all’analisi delle strategie da adottare per diventare migliori conversatori, bisogna specificare una cosa: la paura dei giudizi, i rimproveri o le critiche deve essere superata. La chiave per riuscirci è iniziare a considerare l’opinione altrui per quello che è: un’opinione. Soltanto il giudizio di un’altra persona che non corrisponde necessariamente alla realtà, in quanto basato su una scala di valori soggettiva oltre che sull’esperienza individuale.
È bene tenere a mente che siamo tutti suscettibili all’approvazione degli altri, la maggior parte di noi forse in modo un po’ eccessivo. Uscire da questo status ci porterà ad essere persone libere di fare, pensare o parlare a piacimento.
In questo senso, non si deve tenere a freno tutto quello che ci passa per la mente, bensì esprimerlo nei termini adeguati eliminando le parti che potrebbero disturbare qualcuno. Non si tratta neanche di eliminare la prudenza all’interno delle conversazioni. La prudenza, che non equivale alla mancanza di assertività o alla codardia, è un grande valore che ci aiuterà a rafforzare le nostre relazioni.
Talvolta le persone con cui conversiamo ci raccontano una loro esperienza recente, per esempio un viaggio. È possibile che non sappiamo bene come inserirci nella conversazione, ed è proprio in questi casi che possiamo usare questa regola. Porgete delle domande al vostro interlocutore usando questi quattro determinanti: Come sei andato a Parigi, in treno o in aereo? Dove hai alloggiato? Perché sei andato, per lavoro o in vacanza? Quando ci sei stato? In questo modo, aumenterete le possibilità che la conversazione prenda una piega interessante.
Basterà prestare attenzione all’aspetto dell’altro e da lì cercare di dedurre cosa gli piace (se, per esempio, indossa la maglietta di un gruppo rock che piace anche a noi) oppure semplicemente chiederglielo. Trovare dei punti in comune è un elemento chiave per rendere la conversazione più interessante e riuscire a creare un vincolo. A tutti piace parlare con qualcuno che gli assomiglia, e questo genere di scambi può rivelarsi arricchente per entrambi.
In questo caso avrete un’ottima occasione per imparare qualcosa di nuovo. Immaginate di dover conversare con una persona che vi parla di giardinaggio e voi non sappiate nulla al riguardo. Cominciate a fare domande come “Ho sempre desiderato approfondire questo argomento, sai dirmi la differenza tra la pianta X e la Y?”. Alla fine, avrete imparato qualcosa conversando. Il vostro interlocutore noterà che non conoscete l’argomento, ma che siete interessati, e questo basterà a creare un vincolo.
Quasi tutti, in fondo, amiamo quando gli altri ci fanno domande sulla nostra vita, dato che all’essere umano per natura piace parlare di sé ed apprezza le (poche) occasioni per farlo. Alcune domande che potete fare e che possono dare il via a numerosi temi di conversazione sono: quali film ti piacciono? Che musica ascolti? Ti piace viaggiare? Hai fratelli? Ti piace la natura? E via dicendo. Tutte quelle che vi vengono in mente.
Evitate soltanto le domande che riguardano la sua situazione sentimentale (potrete dare l’impressione di provarci), il suo lavoro o il suo stipendio (per alcuni potrebbe essere frustrante, magari perché disoccupati o licenziati da poco), così come sulla formazione accademica (il tallone d’Achille di molti).
È un’ottima strategia che può dare il via a lunghe conversazioni. Chiedete al vostro interlocutore se ha visto l’ultimo dibattito politico e qual è la sua opinione al riguardo oppure se ha guardato di recente un film nuovo da consigliare. Prima di partecipare a qualsiasi evento sociale, date una ripassata ai giornali e preparatevi 4 o 5 argomenti di conversazione da tirar fuori.
Vi abbiamo elencato alcune strategie che potrete cominciare a usare per mantenere una conversazione interessante evitando imbarazzanti silenzi. Non dimenticate, però, che la cosa più importante è non dare troppo valore all’opinione altrui e che anche voi avete il diritto a dire la vostra, sempre nel rispetto degli altri.
Source: lamenteemeravigliosa.it
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