Non è strano sentire frasi come “quel bambino non si relaziona molto con gli altri compagni di classe, sembra quasi autistico” oppure “sei così asociale e solitario da sembrare autistico”. La parola autismo viene utilizzata spesso per indicare tutte quelle persone che hanno problemi a comunicare e a relazionarsi con gli altri, ma in termini clinici non è affatto così.
Sono molti gli studi che hanno dimostrato che questo disturbo neurologico colpisce più i bambini rispetto alle bambine, una malattia che si diagnostica intorno ai 3 anni di età. Di solito compare in modo graduale e, quindi, i segnali di allarme, se ci sono, si accumulano pian piano. Se li notate, non dimenticate mai che prima si interviene, più i trattamenti daranno risultati soddisfacenti.
È importante ricordare anche il duro lavoro che si dovrà fare con un bambino affetto da autismo. Un lavoro che richiede anni per ottenere alcuni miglioramenti, anche se si tratta di un disturbo che, trattato in modo precoce e sistematico, non rappresenta grandi difficoltà nella vita della persona che ne soffre.
Ora che abbiamo sottolineato l’importanza di identificare questo disturbo quanto prima per iniziare subito il trattamento, vediamo quali sono i segnali che potrebbero indicare che un bambino soffre di autismo.
“Con il trattamento giusto, molti dei sintomi dei disturbi dello spettro autistico (ASD) possono migliorare. La maggior parte delle persone affetta da ASD presenta comunque alcuni sintomi durante tutta la vita. Nonostante ciò, sono in grado di vivere con la loro famiglia o far parte della loro comunità”.
-MedlinePlus-
Le persone tendono a relazionarsi tra di sé, ma i bambini affetti da autismo si mostrano distanti, persino con i loro cari. La mancanza di relazioni è tale che la loro reazione di fronte ad un viso arrabbiato o ad uno sorridente è esattamente la stessa.
I bambini con autismo si concentrano sulle relazioni con gli oggetti. Per loro, le persone non rappresentano un particolare interesse e le informazioni che ricevono da loro, che siano in forma di parole o di gesti, vengo spesso ignorate.
Tutto ciò porta il bambino ad isolarsi e a presentare comportamenti strani e diversi da quelli dei bambini della sua età. I visi e le espressioni delle persone non gli interessano, non risponde con un sorriso a qualcuno che gli sorride e non sente nemmeno la necessità di partecipare a giochi divertenti con i suoi coetani. Un bambino autistico è solitario e non sente nessun bisogno di non esserlo.
Tutti i bambini fanno i capricci, piangono o urlano in circostanze che noi consideriamo normali. Per esempio, se siamo al supermercato e non compriamo loro quel dolcetto che tanto desiderano, è probabile che scappino e cerchino di attirare la nostra attenzione per farci cambiare idea.
I bambini autistici reagiscono in modo del tutto diverso. In una situazione normale, hanno reazioni emotive che non corrispondono al contesto. Non esiste un motivo che spieghi la loro reazione, nulla l’ha scatenata, o almeno così sembra.
È molto comune che presentino persino un comportamento aggressivo nei propri confronti. Per esempio, sbattere la testa contro la parete o su qualche giocattolo che hanno in mano. Perché accade tutto ciò? Forse perché si trovano in un luogo che per loro non è familiare o perché sono circondati da molte persone. Le situazioni nuove ed estranee possono favorire reazioni di questo tipo.
Di solito intorno ai due anni i bambini iniziano a mettere insieme alcune parole come “bambina sedia” o “gatto cattivo”, cercando di imitare il linguaggio degli adulti. I bambini autistici, invece, non iniziano questo processo da soli fino ad un’età più avanzata.
Questo è uno dei segnali più importanti, perché mentre gli altri bambini intorno a loro iniziano a dire le prime parole, ad esprimersi verbalmente, a preparare il loro tratto vocale per la comunicazione tramite i balbettii, i bambini affetti da autismo restano assenti ed in silenzio.
Questo sintomo può essere grave al punto che alcuni bambini autistici non emettono alcun suono fino a quando uno specialista, ovvero un logopedista, non inizia il trattamento. In alcuni casi, questo è l’unico modo affinché inizino a manifestare le normali abilità linguistiche per un bambino della loro età.
I bambini autistici tendono a mostrare comportamenti ripetitivi come, per esempio, ripetere la stessa parola più volte oppure mettere più volte al proprio posto un oggetto. Possono anche aprire e chiudere un cassetto più e più volte senza mai stancarsi.
Nonostante ciò, un comportamento ripetitivo non è uno dei sintomi principali che indica la presenza di autismo in un bambino, ma bisogna fare attenzione soprattutto alla sua ipersensibilità. I bambini affetti da autismo possono agitarsi di fronte ai rumori, alla luce, agli odori, ai colori e a qualsiasi altro stimolo.
La loro reazione può essere quella che abbiamo descritto nel secondo punto, una reazione esagerata ed apparentemente immotivata di fronte ad uno stimolo che, per noi, risulta essere normale. Può trattarsi di un rumore non troppo intenso, di un odore che non è del tutto spiacevole o di un colore vivace. Tutto ciò, per un bambino autistico, può essere fonte di stress ed agitazione.
La comunicazione non verbale è molto importante, poiché rappresenta il 93% di tutto ciò che comunichiamo. In questa categoria rientrano sia i nostri movimenti, come i gesti, sia il tono della voce, l’intonazione, ecc. Pensate, quindi, che solo il 7% della nostra comunicazione è verbale.
I bambini affetti da autismo, a causa dei loro problemi a relazionarsi e a comunicarsi, non riescono a sviluppare la comunicazione non verbale ed è per questo che non sono nemmeno in grado di identificarla negli altri. Prima abbiamo parlato di come un bambino autistico risponda allo stesso modo di fronte ad un viso sorridente e ad uno arrabbiato. Il suo comportamento indica indifferenza di fronte agli stimoli non verbali.
In seguito a tutto ciò, di solito, i bambini che soffrono di autismo tendono a mantenere un’espressione seria che non si addice all’ambiente festivo o rilassato che molto spesso li circonda. Non sanno esprimersi a parole, ma non lo fanno nemmeno in modo naturale con i gesti o, se lo fanno, si tratta di una comunicazione molto primitiva. Per esempio, sono in grado di comunicare se vogliono chiedere qualcosa, ma non per condividere qualcosa che ha attirato la loro attenzione.
Deborah Fein e Siri Carpenter hanno condotto molti studi su l’ASD e sono convinti che, anche se non esiste una cura per l’autismo, è possibile eliminarne i sintomi.
Se avete letto fin qui, di sicuro siete interessati all’argomento, quindi non perdetevi questo video realizzato per la giornata mondiale dell’autismo che spiega più a fondo questo disturbo.
Infine, dobbiamo sottolineare che questi sono i segnali tipici che indicano che un bambino è affetto da autismo. Tuttavia, prima di azzardare una diagnosi, è importante consultare un professionista. Prima si identifica questo disturbo, prima si potrà dare il via al trattamento e alla terapia più adatti per migliorare le condizioni del bambino e avere un migliore pronostico.
L’articolo 5 segnali che possono indicare la presenza di autismo in un bambino sembra essere il primo su La Mente è Meravigliosa.
Source: lamenteemeravigliosa.it
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