Quando è stata l’ultima volta che vi siete paragonati a qualcuno? Di sicuro non è passato molto tempo. Viviamo in una società che ci invita a paragonarci agli altri, ma non solo, ci invita anche a dipendere dall’approvazione altrui per sentirci bene quando diciamo o facciamo qualcosa. Tuttavia, a poco a poco ciò rischia di minare la nostra autostima.
Amarci così come siamo non significa rinunciare a migliorare, ma comprendere e sentire di avere un valore ora, nel presente, oltre le nostre potenzialità. Il paragone in questo senso può darci informazione, anche motivazione, ma diventa negativo se troppo frequente, perché si trasforma in una fonte di insoddisfazione permanente o alimenta l’invidia.
È strano restare sempre a bocca aperta di fronte alle persone dalla personalità forte, molto originali, che risaltano perché non si nascondono e non pretendono di diventare ciò che non sono. Ammiriamo le loro qualità, ma non pensiamo che forse noi ne abbiamo altre e che solo usandole in maniera diversa potremmo, forse, ottenere l’effetto desiderato. Altrimenti non sarà naturale.
Osserviamo gli altri come fonte di ispirazione. Possono darci idee, possiamo imitare il loro percorso, ma con il nostro modo di camminare e fermandoci in base alle nostre necessità. Non siamo come gli altri e questo è positivo! Smettiamo di nascondere tutto quello che ci rende diversi per paura, vergogna e insicurezze varie, proviamo ad amarci così come siamo. Diventiamo noi stessi.
Possiamo paragonarci all’infinito, ma ciò non ci permetterà mai di diventare come gli altri. Noi abbiamo la nostra vita, abbiamo avuto altre esperienze e siamo diversi in molti altri aspetti. Possiamo fingere, ma la nostra personalità non sarà mai come quella degli altri.
Smettiamo di pensare ai nostri desideri frustrati, di sbattere continuamente la testa contro la stessa parete che non si sposterà mai. È difficile perché attorno a noi ci sono persone che ci paragonano ad altre, ma noi siamo noi, siamo diversi!
Una volta chiarito che non possiamo essere come gli altri, pur desiderandolo, torniamo al punto precedente e iniziamo a fare i primi passi per amarci così come siamo. Siamo speciali, unici. Perché perdere tutto questo? Non ha senso.
Nessuno è perfetto, nemmeno noi. Tuttavia, a volte crediamo (erroneamente) che gli altri lo siano, ma non è così. Pensiamo a quando abbiamo trattenuto le lacrime fino a quando non siamo rimasti soli solo per non mostrarci vulnerabili. Gli altri possono avere la sensazione che stiamo bene, ma in realtà ci sentiamo persi, dunque sarà complicato ricevere il loro aiuto.
Questo può capitare a tutti. Perché ognuno ha le sue luci, ma anche le sue ombre. Volersi bene per come si è serve ad accettarsi, a non recriminarsi il fatto di non essere perfetti, a concedersi di fare errori. Volersi bene è un modo per sentirsi liberi.
Da piccoli adottiamo i valori delle persone più vicine a noi, ad esempio i nostri genitori. Non sono però i nostri valori, anche se li abbiamo accettati. Come facciamo a rendercene conto? Perché contraddicono quello che facciamo nella vita.
Ad esempio, possiamo essere dei ritardatari, ma avere il valore della puntualità. Magari viviamo ancora con i nostri genitori a 30 anni, ma abbiamo un forte desiderio di indipendenza. Quando ci sentiamo controllati da due forze opposte, allora significa che abbiamo dei valori non nostri.
Essere consapevoli di questo ci consente di seguire i nostri valori e di liberarci di quelli che non ci appartengono senza sentirci in colpa. Perché non tutti abbiamo gli stessi principi. In questo modo inizieremo a fare ciò che vogliamo e non quello che gli altri vogliono che facciamo. Non è necessario essere uguale agli altri, neanche ai membri della nostra famiglia. Siamo diversi, non dimentichiamolo.
Se non ci amiamo per quello che siamo, come possiamo amare gli altri? È un grande inganno, come pensiamo di poter amare, valorizzare o essere sinceri con qualcuno se non lo siamo con noi stessi?
Per poter offrire qualcosa agli altri, dobbiamo prima cominciare con noi stessi. Se ci amiamo per quello che siamo, dunque, saremo più tolleranti con il modo di pensare e di essere altrui, una cosa molto positiva che ci tornerà utile.
Servono altri motivi per amarsi come si è? Come potete vedere, cari lettori, volersi bene è un modo per liberarsi della sofferenza, una sofferenza che non abbiamo scelto, ma che abbiamo alimentato, mostrandoci duri con noi stessi, auto-punendoci per gli errori commessi e dimenticando la buona abitudine di ricompensarci per i risultati positivi.
A volte è difficile adottare un nuovo punto di vista, soprattutto quando tutta la nostra vita è legata a questa visione sofferente, che ha minato la nostra autostima. Tuttavia, quando ci accettiamo, ci rendiamo conto di quanto possiamo essere forti e che poche circostanze possono sfuggire alla nostra volontà. Amarsi per quello che si è è un buon modo per sentirsi liberi e pieni di benessere. Cosa state aspettando?
Source: lamenteemeravigliosa.it
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