In alcune ricerche il glutine è direttamente correlato all’ADHD sia nei bambini che negli adulti. Uno studio dimostra un significativo miglioramento nel comportamento e nei compiti a seguito dell’inizio di una dieta senza glutine. I ricercatori credono perciò che la Celiachia dovrebbe essere inclusa nella lista di controllo dei sintomi dell’ADHD.
E’ importante riconoscere tuttavia che molti soggetti presentano un intolleranza al glutine senza però soffrire di Celiachia, nonostante ne presentino alcuni degli stessi sintomi. Per una dieta a cura dell’ADHD siate certi di evitare tutti i cibi che contengono glutine inclusi, pasta, pane, cereali e cibi confezionati. Cercate invece delle alternative gluten-free.
Uno studio dimostra come i giovani che assumono bevande dolcificate o energetiche, sono del 66% più a rischio di iperattività e deficienza di attenzione di coloro che non ne fanno uso. I ricercatori raccomandano di limitare al massimo o addirittura evitare l’assunzione di queste bevande soprattutto nei bambini.
Non sono solo gli adolescenti coloro i quali dovrebbero evitare le bevande zuccherate, visto che lo zucchero è associato all’ADHD anche nell’età adulta. Quindi chiunque è incoraggiato ad evitare forme concentrate di zucchero, inclusi i succhi di frutta non freschi, le bibite gassate, le caramelle, i dessert e più in generali tutti i dolciumi.
Il consumo di coloranti alimentari artificiali è quintuplicato dal 1950, mostrando che il consumo medio è di 68 milligrammi. Studi che hanno testato soli 50 milligrammi di prodotto hanno mostrato una correlazione tra l’assunzione di tinture artificiali e reazioni comportamentali quale ad esempio iperattività nei bambini.
I coloranti alimentari artificiali si trovano pressoché in ogni cibo confezionato, incluse le bibite gassate, i cibi di bassa qualità, carni e formaggi da gastronomia, cereali, vitamine masticabili e dentifrici. Come parte della dieta a cura dell’ADHD, tutti questi alimenti dovrebbero essere evitati.
I dolcificanti artificiali come l’acesulfame K, l’aspartame, il benzene, il ciclamato, la saccarina e il sucralosio sono correlati ad una serie di gravi effetti collaterali: cancro, obesità, tachicardia, infertilità, perdita di memoria, cefalee e vertigini.
Sebbene rimuovere gli zuccheri dalla dieta sia soddisfacente contro i sintomi dell’ADHD, rimpiazzarli con dei dolcificanti artificiali non è la soluzione. Cercate di dare gusto ai vostri piatti tramite erbe naturali, spezie e agrumi mentre usate con estrema moderazione i dolcificanti naturali.
Uno studio recente indica che il consumo di alcol e caffeina è associato a rabbia e violenza negli adolescenti. Insieme agli adulti, gli adolescenti con ADHD dovrebbero evitare bevande energetiche con un’alta concentrazione di zucchero, caffeina e stimolanti.
Mentre alcuni stimolanti da prescrizione sono indicati per la cura di alcuni casi di ADHD, è imperativo che all’interno della dieta vengano rimosse tutte le forme di caffeina, considerato che inoltre aumenta ansia, insonnia e altri sintomi.
Uno studio di 10 settimane ha scoperto che rimuovere il latte vaccino dalla dieta di bambini iperattivi, provocava un miglioramento effettivo dei sintomi dell’ADHD. La dieta eliminava inoltre coloranti e aromi artificiali, cioccolato, glutammato monosodico e caffeina.
Se alcuni sintomi di ADHD dovessero comparire dopo aver consumato latticini, sarebbe saggio rimuoverli dalla propria dieta. Il latte vaccino più comune contiene la proteina caseina A1 che può scatenare una reazione simile a quella del glutine e perciò dovrebbe essere eliminato dalla dieta sia negli adulti che nei bambini.
Il latte crudo, che quindi non ha subito nessun processo termico, potrebbe essere più adeguato per chi soffre di ADHD grazie alle sue proprietà immunizzanti. Anche il latte di capra può essere considerato un ottimo sostituto al latte vaccino classico, poiché non contiene caseina A1.
I soggetti affetti da ADHD dovrebbero evitare questi due elementi insieme all’estratto di lievito. Quest’ultimo è un derivato del glutammato monosodico e mentre molte persone attente sanno di dover controllare la sua presenza sulle etichette forse non sanno che anche l’estratto di lievito ne contiene. Persino alcuni prodotti di gastronomia come le carni, gli hamburger vegetali, le salse, la pasta fresca e le spezie ne contengono.
C’è una relazione tra questi additivi e la diminuzione dei livelli di dopamina. La dopamina è associata alle aree del piacere e al sistema di ricompensa cerebrale. Livelli di dopamina equilibrati mantengono sotto controllo impulsività e attività.
Un’alimentazione povera di acidi grassi essenziali può avere effetti negativi per i bambini che soffrono di disturbi dell’attenzione.
L’importanza di Omega-3, gli omega-6 è dovuta al ruolo fondamentale nella funzione cerebrale così come in una normale crescita e sviluppo.
Troppo spesso per gli adulti non è facile integrare queste sostanze a sufficienza, figurarsi per un bambino, che magari non ama il pesce. Esiste però una soluzione alternativa, dal punto di vista dell’integrazione, e stiamo naturalmente parlando dell’olio di enotera.
Quest’olio completamente vegetale è ricco di acidi grassi essenziali che forniscono il materiale di costruzione delle membrane cellulari e tutta una serie di ormoni o sostanze chimiche che ne simulano gli effetti.
L’assunzione di olio di enotera è consigliata sotto forma di integratore, proprio per garantire il rispetto della composizione e della sicurezza. Per queste ragioni consigliamo Equazen, un integratore a base di olio enotera specifico per chi soffre di disturbi dell’attenzione.
La gran parte dei cibi confezionati e dei cibi in scatola contengono Nitriti. Essi causano irrequietezza e ansia che possono peggiorare i sintomi dell’ADHD. Inoltre i Nitriti nella dieta sono correlati all’aumento del rischio di sviluppare il diabete di tipo 1, alcuni tipi di cancro e la sindrome del colon irritabile.
Uno dei più comuni allergeni alimentari nel mondo è la soia. Essa può causare sintomi seri negli individui allergici inclusi orticaria, difficoltà respiratoria, dolori addominali, formicolio orale e dispnea. Per alcuni soggetti persino anafilassi. Coloro i quali dimostrano un’intolleranza non diagnosticata, la soia crea disordine nelle funzioni tiroidee e nei livelli ormonali. Questo può causare quindi ADHD o peggiorarne i sintomi.
La dieta per i malati di ADHD dovrebbe escludere a prescindere i più comuni allergeni come le arachidi, le noci, i crostacei, il grano, i latticini e le uova. Inoltre anche le intolleranze personali dovrebbero essere tenute in considerazione. Esse potrebbero includere papaia, avocado, banana, kiwi, cioccolato, finocchio, coriandolo e cumino.
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Source: Sapereeundovere.com
L'informazione della testata giornalistica di LA7 diretta da Enrico Mentana
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Porca paletta!
🤔ora si spiega tutto...