Una soluzione, che secondo la commissione presieduta dall’ex sottosegretario all’Istruzione, David Willetts, potrebbe ridurre il divario tra i “Millenials”, i ventenni e trentenni il cui futuro è incerto e i “baby boomer”, praticamente i loro genitori di 50-60 anni, che essendo nati in un’altra epoca godono di migliori condizioni, di un lavoro sicuro, di una pensiore e di case di proprietà.
Una proposta che sta facendo il giro del mondo. La Gran Bretagna punta dunque a intraprendere un’azione radicale in tempi brevi per affrontare la disuguaglianza intergenerazionale.
Negli ultimi due anni e attraverso 22 rapporti, la Commissione intergenerazionale – presieduta da Lord Willetts, di cui fanno parte la segretaria generale della TUC, Frances O’Grady e il direttore generale della CBI, Carolyn Fairbairn – ha studiato lo stress e le tensioni sul “contratto” tra le generazioni, riflettendo su cosa fare per rinnovarlo.
La Intergenerational Commission è stata convocata dalla Resolution Foundation per esplorare diversi aspetti dell’uguaglianza tra le varie generazioni, fornendo un’analisi completa delle sfide che il paese si trova ad affrontare ma anche alcune soluzioni.
L’eredità di cittadinanza
Una di queste è l’eredità di cittadinanza. La proposta fa seguito a un “esaustivo esame biennale dei tenori di vita dei giovani britannici e delle preoccupazioni degli anziani per la salute e l’assistenza sociale”.
Lo studio ha scoperto che i millennial – ossia i nati tra il 1981 e il 2000 – avevano solo la metà delle probabilità di avere una casa di proprietà a 30 anni, com’era accaduto alla generazione dei baby boom, ossia ai nati tra il 1946 e il 1965.
L’eredità di cittadinanza sarebbe quindi un sostegno importante che aiuterebbe i giovani a realizzarsi più di quanto non facciano oggi, nonostante i numerosi sforzi.
Per ottenere i fondi necessari a garantire a tutti i giovani le 10mila sterline al compimento dei 25 anni, la proposta prevede una revisione del sistema della tassa di successione. Oggi, nel Regno Unito, solo le eredità che superano il milione di sterline sono tassate al 40 per cento. Per aiutare i giovani dunque la commissione propone di tassare al 20% tutte le eredità fino a mezzo milione di sterline e al 30% quelle al di sopra.
Carolyn Fairbairn, direttrice generale della Confederazione dell’industria britannica, ha spiegato:
“L’idea che ogni generazione dovrebbe avere una vita migliore della precedente è fondamentale per il perseguimento della crescita economica. Il fatto che si sia rotto il patto generazionale coi giovani dovrebbe quindi riguardarci tutti”.
Chiaramente, 10mila sterline non cambierebbero la vita ma potrebbero essere il trampolino di lancio, un invito ad investire sull’istruzione visto che senza l’aiuto delle famiglie, non tutti possono permettersi di frequentare l’università. Potrebbe anche essere un incentivo per la piccola imprenditoria giovanile.
Dall’altra parte, per l’acquisto di una casa 10mila sterline sarebbero una cifra irrisoria che difficilmente aiuterebbe i giovani a lasciare la casa dei genitori a favore di una acquistata da soli.
There are of course hundreds of facts and many many charts, but here’s ten of the key intergenerational facts pic.twitter.com/ckzPsb9wQm
— ResolutionFoundation (@resfoundation) 8 maggio 2018
And ten of the key recommendations pic.twitter.com/P8vYwMmhTp
— ResolutionFoundation (@resfoundation) 8 maggio 2018
E in Italia?
Anche i giovani che vivono nel nostro paese pagano questo divario, ma a differenza della Gran Bretagna al momento non sono contemplate soluzioni per tirarli fuori da questo buco nero.
Forse le 10mila sterline britanniche appaiono più come un contentino che come un aiuto serio, ma almeno nel Regno Unito ci stanno provando.
Source: greenme.it