📌 Tema del mese: “Realizzare”📌
Dal pensiero, la prima azione atta a rendere reale qualcosa, è la parola.
Celebrando un momento di omaggio, alla scomparsa di un grande saggio, come Andrea Camilleri, abbiamo ascoltato una sua riflessione, con la quale porre attenzione a quanto le parole siano troppo spesso potenti pallottole.
Spunto per ricordare l’intervento della nostra Presidente Maura Luperto, domenica scorsa a Taranto, che con alcuni di noi ho avuto il piacere di ascoltare di persona. Dal quale è particolarmente emerso l’invito all’attenzione ai nostri pensieri e alle parole che usiamo per esprimerli, ponendo fortemente l’accento sul loro potere creativo, di “rendere reale”.
Pertanto se il pensiero e la parola sono distruttivi verso il Progetto, cosa “realizziamo”? E quale coerenza manifestiamo con esso e peggio ancora verso noi stessi?
Trattando il tema del mese, consideriamo che concedersi di tornare a sognare, è la scintilla che ha acceso l’azione dei Clemm.
Con il Progetto Coemm, il Mondo Migliore definito paradiso in terra, è percepito possibile, necessario, urgente, non un concetto da favola.
Con i Clemm rendiamo reale il passo più importante, essere una massa consapevole che trasmette conoscenza, sia della realtà disastrosa in cui viviamo, seppur edulcorata da luccichii manipolatori, sia delle alternative concrete a questa condizione.
Questo moto perpetuo da 4 anni, del movimento culturale Clemm, ormai è inarrestabile, e la perseveranza manifesta la sua forza.
I Circoli Clemm sono l’occasione per essere un momento di addestramento di contatto reale e non virtuale fra gli Esseri Umani, che sempre più disimparano a stare insieme, specie se interviene una difficoltà, un ostacolo da superare o una incomprensione.
Una società che crea sempre più illusioni, dà esempi costanti di resa o aggressione. Il diverso da te va allontanato, giudicato, schernito ecc. ecc. i social sono lo scenario eclatante di questo fenomeno comportamentale.
Confrontandoci rispetto a come eravamo prima di conoscere questo Progetto, constatiamo che il Clemm, ci permette di riavvicinarci all’accettazione, all’accoglienza dell’altrui pensiero e di riflettere sulla sua possibile ricchezza, piuttosto che sulla sua apparente divisione.
Questo migliore atteggiamento è ciò che si è già realizzato.
L’unione, permette l’esperienza di andare un po’ più in profondità, a cercare quella saggezza che ci è propria, ma che ora è troppo offuscata da una “follia” collettiva che antepone il profitto al valore.
Concordiamo che, se i nostri pensieri si agganciano al programma del Progetto, si annulla il senso di separazione fra noi e si crea un forte orientamento alla sua piena realizzazione.
“Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto.”
Thomas Jefferson
Adima Mauro
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